Intramoenia – Marinella Ioime
Un palazzo storico è ripreso in una giornata qualunque, ai suoi piedi la gente cammina affaccendata. Il palazzo è austero e bellissimo, dei fregi importanti spiccano sulla facciata. In un progredirsi di avvenimenti, tra i suoni caotici della strada e l’indifferenza generale dei passanti, vediamo compiersi, dettaglio dopo dettaglio, una
concitata aggressione urbanistica all’edificio: abusi edilizi che ne rovinano inesorabilmente la facciata e la stabilità.
Il palazzo diventa irriconoscibile, viene rovinosamente sfigurato, profanato, violentato. Gli uomini penetrano tra le sue mura, depredano la sua bellezza, la sua eleganza, fanno a gara ad appropriarsi dei suoi spazi, centimetro dopo centimetro, senza nessun rispetto.
I passanti assistono inermi, nessuno avverte la gravità di quanto accade: un’aggressione tollerata che non desta alcun allarme, dunque accettata. Lo sfacelo è tale che ad un certo punto un cornicione dall’alto crolla fragorosamente sulla strada.